Forum delle Culture Pomigliano 2013

Il giorno 24 aprile 2013 alle ore 19,00 sarà presentato in unaconferenza stampa, presso l’aula consiliare del comune di Pomigliano d’Arco IL FORUM DELLE CULTURE POMIGLIANO 2013.

Il tema generale del progetto è “IL TEMPO, MEMORIADEL PASSATO, SPERANZA DEL FUTURO, CONSAPEVOLEZZA DEL PRESENTE”  le cui articolazioni ci porteranno a ripensare la cultura e comprendere , si spera , meglio la nostra condizione di uomini di questo tempo.

Hanno aderito al Forum:

– Centro G. La Pira

– CGS Don Bosco

– Dedicato a Pomigliano d’Arco

– Iparitraipari

– I Seminapace

– Le scuole del territorio

– NapoliExtraComunitaria

– Username

– Zezi Gruppo Operaio

Locandina del Manifesto del Forum delle Culture 2013 con l’indicazione degli eventi, delle date e dei luoghi di svolgimento a Pomigliano : (clicca sulla foto per ingrandire)

con il Patrocinio del Comune e la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura

Costruire un Edificio nuovo: intervista a Gaetano Pugliese, presidente del Centro La Pira.

Intervista di Jacopa Settimo a Gaetano Pugliese, presidente del Centro La Pira. 

Favorire un clima di speranza e di rinnovata fiducia tra cittadini e istituzioni con l’invito a non cedere alla tentazione dell’indifferenza e del disimpegno”, è in sintesi quanto ha dichiarato il Presidente del Centro La Pira, una delle associazioni culturali più significative del territorio campano.

In un momento in cui il nostro Paese è attraversato da disorientamento e incertezza, continua Gaetano Pugliese, l’impegno politico sta molto a cuore ad un’associazione come la nostra: d’ispirazione cristiana, dedita alla formazione e al servizio e significativamente inserita nella società civile”.

D: Cosa significa oggi impegnarsi in politica secondo lo spirito di La Pira?

R: Oggi impegnarsi in politica non è facile. Insieme alle necessarie competenze tecniche per chi dovrà amministrare, occorre un profilo umano alto che testimoni anche con uno stile di vita trasparente e coerente un autentico spirito di servizio a favore della collettività. Ricercare il consenso promettendo l’impossibile o la tutela di interessi di parte non può che condurre in vicoli ciechi.

D: Con l’iniziativa “I politici architetti del bene comune”, da quasi trent’anni il Centro La Pira offre al territorio e ai candidati un momento di riflessione e un confronto sereno sul pensiero lapiriano. E’ sufficiente, oppure, occorre altro?

R: Non è questa l’unica iniziativa che il Centro propone attraverso eventi formativi e informativi e servizi al territorio con una programmazione e una tematica triennale. Come lapiriani il nostro impegno si muove lungo il tracciato della comprensione e della vicinanza alla persona tutta intera. La Pira ci ha dato un esempio di coerenza con il Vangelo, un esempio di servizio e non di potere. Oggi chi fa politica ha bisogno di vicinanza per non sentirsi solo. L’esercizio politico di noi cittadini non può ridursi al solo atto del voto. Avvertiamo il bisogno che si alzi il livello della cultura politica e che tutti si sentano responsabili della costruzione del bene comune.

D: Nell’attuale appuntamento elettorale i giovani sono presenti più che in passato. Secondo te è un segnale positivo? Quando è opportuno iniziare a fare politica?

R: Non esiste un’età precisa per iniziare. Essendo la politica una speciale vocazione e secondo La Pira, l’attività spirituale più alta dopo quella dell’intima unione con Dio, credo che l’età giovanile vissuta fra la gente, lo studio, il volontariato e soprattutto con serietà, competenza e sacrificio, sia l’età più adatta. Nel clima di sconforto e disaffezione per la politica che regna nel nostro Paese, è senz’altro positivo che tanti giovani testimonino la bellezza dell’impegno politico, pur in mezzo a tante difficoltà. Se la politica è governo intelligente degli avvenimenti e alimento della speranza, è nella vita ordinaria e quotidiana che si inizia a fare politica ed è un ambito nel quale ciascuno è chiamato a fare la sua parte: promuovendo, là dove si vive, relazioni amicali e concreta solidarietà nei confronti di chi è in difficoltà e ha bisogno di gesti e segni di speranza. Sono solo esempi di un necessario “abito culturale” che sappia con decisione contrastare la prevalente cultura individualista che mette al centro l’interesse personale e non sa guardare oltre la soddisfazione dell’oggi.

D: Un’associazione laica, d’ispirazione cristiana, qual’ è il Centro La Pira, come si inserisce nel decennio che la CEI ha dedicato all’educazione e in che modo ricorda i cinquant’anni del Concilio?

R: La dimensione educativa permea tutta la vita e tutte le attività del Centro. Accogliendo l’invito del Concilio, di partecipare alle vicende del nostro Paese in termini di responsabilità personale, abbiamo deciso di approfondire nell’Itinerario di spiritualità e politica la costituzione conciliare Gaudium et Spes. Infatti “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono” (n°1) sono anche le nostre.

D: Ti ringrazio e ti chiedo di concludere questa nostra intervista con un ultimo invito sempre lapiriano.

R: Grazie a te. “Quando la Provvidenza mi portò sugli scanni dell’Assemblea Costituente, mi sono trovato nello stato d’animo di un “architetto” cui sia affidato il compito di costruire un edificio nuovo al posto di quello vecchio in parte o in tutto crollato” (Giorgio La Pira, 1948). L’invito decisivo e conclusivo è dunque quello di promuovere luoghi ed esperienze di partecipazione attiva, per formare cittadini maturi e capaci di operare per il bene di tutti, nessuno escluso.

Pensieri dalla montagna

“Se tu mi accogli con dolcezza e tenerezza
Se tu mi guardi e mi sorridi
Se qualche volta prima di parlare mi ascolti
Io crescerò, crescerò veramente”
(Bradley, 9 anni)

Il 10 agosto con amici provenienti da luoghi e storie diverse, ci siamo ritrovati sul monte della Verna, presso l’Oasi San Francesco, per un corso di Esercizi spirituali.
A sera, rientrato in camera, aprii la finestra per ammirare il cielo stellato che mi apparve in tutto il suo splendore. Fu allora che una farfalla entrò e dopo aver volato intorno al lume si posò sulla parete. Una bellissima e leggerissima creatura venuta da chissà dove per portare, forse, un messaggio. La osservai con dolcezza: sulle ali mostrava dei piccoli cerchi che sembravano occhi, simili a pietre preziose.
Mi vennero in mente, allora, tante storie e racconti: “Un luogo chiamato Altrove”(1); “La casa di panna montata”(2); “Il sogno della farfalla”(3); ….. e pensai alle pagine dell’agenda “Giorni non violenti 2013”. Soprattutto mi venne tanta “voglia di leggerezza”, da sempre invocata ma mai realizzata.
Leggerezza ….. fa rima con tenerezza, lentezza e ….. ci fa venir voglia di volare, di vivere alla grande, in pienezza, con gioia, nonostante gli affanni e le corse di ogni giorno.
E’ bello dare a noi stessi questa possibilità, a cominciare da “I giorni della montagna 2012”(4) che vivremo in Ciociaria dal 28 al 30 settembre. Avremo la possibilità di guardare ogni cosa da un altro punto di vista e di innalzarci leggeri, quasi a sfiorare le cose, i problemi, le persone, le tante situazioni che ci è dato di accogliere e di vivere ogni giorno. “Voglia di leggerezza” come il tocco leggero di una carezza data o solo immaginata, che ci sfiora come la brezza del vento per portarci vicinanza, affetto, interessamento, e ci fa sentire meno soli.
“Voglia di leggerezza” è il passo leggero di chi sa farsi presenza amica e discreta nei momenti più difficili. E’ il sorriso leggero di chi si apre alla vita nella gratitudine di un amore ricevuto e dato. E’ lo sguardo leggero che si posa sulle cose per coglierne il profumo e la bellezza. E’ il cuore leggero di tutti coloro che vivono guardando oltre il proprio orizzonte e sentono che qualcosa nasce dentro e cresce fino a diventare sogno, progetto, anticipo di futuro, di nuove e possibili mete da raggiungere e conquistare.
Leggerezza non come superficialità ma come capacità di guardare dentro e oltre le cose, di sentirci sempre in cammino, liberi di ricercare il filo della nostra esistenza e di partire ogni giorno da quel centro di gravità intravisto e forse mai raggiunto pienamente. Una predisposizione dell’animo che ci fa sentire cercatori di senso, ben consapevoli che il nostro cuore va dove trova tesori; dove il desiderio è più forte della paura e la gioia dell’incontro più coinvolgente del timore degli imprevisti.
In questi tempi difficili che più di ogni cosa rischiano di spegnere in noi la speranza, vogliamo regalarci un tocco di leggerezza e di fiducia.
“Con l’anno 2013 inizia per il Centro il nono triennio associativo. E noi in questo triennio desideriamo continuare il nostro cammino tra cambiamento e identità immutata”(5)
E ….. allora, possiamo fidarci e affidarci, “mettendo mano all’aratro” perché ovunque siamo, qualsiasi cosa facciamo, sapremo camminare leggeri e cantare la vita in modo nuovo.

Gaetano

Note

1 e 2 da R. Grazzani, La strega di carta, Biblioteca dei ragazzi I care – Centro G. La Pira – Pomigliano d’Arco, 2012

3 Hassaan Ali, Il sogno della farfalla, ed. Jaca Book – Milano, 2000

4 “I giorni della montagna” è uno degli appuntamenti più importanti del Centro Giorgio
La Pira. Famiglie, coppie, singoli, persone di diversa età e provenienza, si ritrovano per più giorni, a vivere un laboratorio di amicizia, alla luce dei valori universali del Vangelo, a contatto con la natura, la storia, l’arte.

5 da Giorni non violenti 2013, ed. Qualevita, 2012

Quando è nato il Centro La Pira

Il Centro prende vita il 27 ottobre 1986 in occasione della “Giornata mondiale di preghiera per la pace”, in cui i leader religiosi di tutta la terra si incontrarono ad Assisi, patria di Francesco e Chiara. Da allora il Centro è cresciuto. Lo ha fatto con la tecnica del compasso. La punta sempre nello stesso centro, ben fissa sugli ideali nati dallo Spirito di Assisi, la grafite invece, a poco a poco, ha tentato di disegnare una circonferenza sempre più ampia.

Gli ambiti in cui opera la nostra associazione, eventi culturali, spiritualità, servizi al territorio, sono rimasti gli stessi ma, me è variata la qualità e l’intensità. La nostra attività ha quindi richiesto risorse e impegno maggiori, ha stimolato ripensamenti e rinnovamenti, ma l’entusiasmo, la fede e la passione hanno accompagnato la crescita del Centro e ne hanno favorito la maturazione.

Il Centro è intitolato a Giorgio La Pira, un uomo che, come cristiano, politico e intellettuale, si è immerso nel vivo della storia del suo tempo, facendo della persona un progetto sociale di donazione. La nostra associazione ha come obiettivo principale l’analisi dei problemi e la riflessione sugli avvenimenti che la vita e la storia ci propongono, cercando di non rifiutare aprioristicamente nessuna posizione, ma senza mai cedere a tentazioni di compromesso o di rinuncia alla propria identità.
Il lavoro del Centro si articola attraverso l’attività di vari laboratori che si caratterizzano per specificità di tematiche, pur nell’unità di fini e di impegno.

L’attenzione all’infanzia, all’adolescenza e alla sfida educativa è un’altra connotazione del Centro. La ricerca costante degli strumenti più utili a interagire con i ragazzi ha portato alla creazione di una biblioteca, che, in omaggio ai ragazzi della Scuola di Barbiana, abbiamo chiamato “I care” (Mi sta a cuore). La biblioteca dà vita, con cadenza triennale, ad un’importante rassegna del libro per ragazzi “E’ sbocciato un libro”, in cui, accanto all’esposizione e alla presentazione di libri, si succedono eventi musicali, teatrali, di convivialità.
Vogliamo che al biblioteca sia un luogo fisico e ideale in cui la lettura rappresenti solo una delle attività da ospitare e stimolare, vogliamo che essa divenga fucina di idee e palestra di pensiero dei nostri giovani.

L’intercultura, la non violenza, la ricerca sui linguaggi costiutiscono alcuni dei filoni su cui si innesca il nostro lavoro. Ma il Centro è sempre alla ricerca di nuovi apporti e nuove idee, vuol essere un luogo di confronto e di incontro.

Dona il tuo Cinque per Mille al Centro La Pira


Anche se quest’anno è stata confermata la possibilità per il contribuente di destinare una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) e del volontariato. Il Centro “Giorgio La Pira” risulta tra le organizzazioni che possono beneficiare di tale opportunità. Decidi di destinare il tuo 5 per mille al “Centro Giorgio La Pira”: puoi trasformare la tua dichiarazione dei redditi in un atto di solidarietà concreta e contribuire alla realizzazione dei nostri progetti e attività.

COME FARE

nei modelli 730, UNICO e CUD dovrai apporre la tua firma nell’apposito riquadro a sostegno delle Onlus e scrivere il nostro numero di codice fiscale 93006220631

La tua scelta non sostituisce la destinazine dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica o altre confessioni religiose. Non comporta nessun aumento delle imposte che tu devi allo Stato. E’ un’opportunità offerta solo alle persone fisiche e non alle società.